Si tratta di una intitolazione di carattere programmatico – educativo che risulta strategica per molteplici finalità: conservare l’identità originaria dei singoli plessi, depositari di peculiarità didattiche consolidatesi nel tempo e rispettare le specificità di ogni ordine di scuola. Il fine primario è fare in modo che i nostri allievi acquisiscano le competenze dei loro omologhi “europei” attraverso una comparazione delle metodologie didattiche adottate nella nostra scuola e in quelle degli altri paesi.

L’ispirazione culturale e pedagogica del nostro Istituto e quindi la mission è “Al centro la persona nella sfera della vita”.
Le finalità della scuola sono definite a partire dalla persona che apprende, tenendo conto dei bisogni, delle aspirazioni, dei desideri di bambini e adolescenti, che hanno necessità ad essere educati nel senso etimologico del termine, cioè e-ducere, tirar fuori. I bambini e i ragazzi hanno bisogno di essere aiutati a scoprire il valore di se stessi, della realtà, delle cose.

La scuola allora si propone come il luogo di un’esperienza conoscitiva, capace di introdurre alla complessità del reale, dei fatti, degli eventi, del presente, del passato e, perciò, di elevare il livello di formazione e di istruzione personale di ciascun alunno; intende, quindi, offrire occasioni educative per promuoverne la crescita in tutte le sue dimensioni (etiche, religiose, sociali, intellettive, affettive, operative, creative…).

La scuola è luogo di incontro e di crescita di persone, persone sono gli insegnanti e persone sono gli allievi. Alla scuola il compito di educare istruendo che significa: consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal passato perché non vada disperso e possa essere messo a frutto, preparare al futuro introducendo i giovani alla vita adulta, accompagnare il percorso di crescita e costruzione della personalità di ogni studente.

Obiettivo della scuola è far nascere il “tarlo” della curiosità, lo stupore della conoscenza, la voglia di declinare il sapere con la fantasia, la creatività, l’ingegno. Decisivo è pertanto insegnare ad apprendere per conoscere ed affrontare la realtà così da favorire l’esercizio della libertà e dello spirito critico.

La scuola, in quanto comunità educante, promuove la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri di una società parte di una società vera e propria, affiancando il compito “dell’insegnare ad apprendere” al compito “dell’insegnare ad essere”. Il fine è quello di aiutare i giovani a diventare persone in grado di partecipare consapevolmente alla costruzione di una collettività, fondata sui valori della tradizione nazionale, ma aperta alla valorizzazione delle diverse identità e radici culturali di ogni persona.

Per educare istruendo la scuola chiede di condividere il suo progetto educativo con le famiglie e tutte le altre associazioni educative extrascolastiche. La scuola si apre così al territorio e alle famiglie stringendo relazioni costanti che riconoscono i reciproci ruoli e che si supportano vicendevolmente nelle comuni finalità educative.

crediamo che, al di là di tutto resti centrale la figura del docente, con le sue passioni, la sua disponibilità, la sua cultura e i suoi stessi limiti: non certo il depositario onnisciente del sapere, ma il “maestro” che mette continuamente in atto rapporti, che sa creare un circuito tra l’apparente silenzio dei libri e l’evidenza del mondo, tra la scuola e la vita".

Giulio Ferroni “La scuola impossibile”- 2015

La scuola si apre alle famiglie e al territorio circostante, facendo perno sugli strumenti forniti dall’autonomia scolastica, che prima di essere un insieme di norme è un modo di concepire il rapporto della scuola con le comunità di appartenenza, locali e nazionali” .

(da “Indicazioni per il curricolo”)

La scuola persegue costantemente l’obiettivo di costruire un’alleanza educativa con le famiglie. I rapporti con i genitori non devono essere saltuari ed episodici, ma costanti e sistematici, basati su una comunicazione reale, essenziale e circolare.

E’ quindi necessario che la scuola e la famiglia acquisiscano la piena consapevolezza di rappresentare due diverse istituzioni educative, entrambe importanti per il percorso formativo dei ragazzi, con punti di vista e ruoli distinti; per questo la comunicazione circolare può risultare talvolta difficile, ma deve essere in ogni caso “costruita”, nel pieno rispetto dell’identità e della peculiarità dei compiti di ciascuna parte.

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